giovedì 21 ottobre 2010

Tasse e dintorni

Ciao a tutti! Sono Paolo Cognetti, rappresentante degli studenti nel consiglio di amministrazione (CdA) del nostro conservatorio da circa un anno e, quindi, testimone diretto di ciò che è accaduto in merito all'aumento delle tasse.
Ho letto con molta attenzione e interesse quanto avete scritto e spero davvero di riuscire a rispondere in modo esauriente a tutte le vostre considerazioni.
Andiamo con ordine.

Enrico, purtroppo è esattamente come hai detto tu. L'operazione avvenuta lo scorso inverno non è stata quella di una redistribuzione per fasce di reddito delle tasse, ma di un vero e proprio aumento: ed è quest'ultimo che è stato redistribuito, facendolo gravare di più sui redditi alti e meno o (quasi) per niente sui bassi.
Come consulta degli studenti abbiamo provveduto immediatamente a informare attraverso il canale più importante che abbiamo a disposizione, cioè con un'assemblea centrata sul tema delle tasse, pubblicizzata da manifesti in evidenza in tutte le bacheche del conservatorio e facebook – come evento, email, messaggi sulle bacheche dei rappresentanti etc. - (non è istituzionale ma raggiunge moltissimi studenti), in cui lo stesso direttore si era reso disponibile ad ascoltare ed eventualmente rispondere a chi fosse intervenuto. Sai quante persone si sono presentate? Zero... c'eravamo solo noi rappresentanti e il direttore! Ne abbiamo fatta un'altra poco tempo dopo, stesso tema, provando con giorno e ora differenti dalla precedente, conseguendo un risultato migliore ma certo non confortante: eravamo una decina...
Le email sono inutilizzabili per problemi legati alla privacy ma, non senza difficoltà, stiamo cercando di pensare a delle soluzioni istituzionali per risolvere la questione, per esempio aggiungendo nei moduli d'iscrizione una parte in cui si permette l'uso, almeno parziale, dei dati personali.
Mi appunto l'idea di «utilizzare» i docenti come ulteriore «canale informativo» e ne verificherò senz'altro la fattibilità.
Suggerisco, inoltre, di iscriversi alla newsletter di questo blog e a quella che si trova sul sito del conservatorio: questi canali non presentano ancora un adeguato regime d'efficienza ma, in prospettiva, saranno due risorse importanti.
Lo stesso sito del conservatorio, poi, pur con tutte le sue lacune, costituisce una fonte informativa «ufficiale» più a portata di mano rispetto ai verbali, alle circolari etc.

Quando fu deciso l'aumento delle tasse portai in CdA la richiesta di una loro rateizzazione alla maniera delle università ma fu respinta: l'urgenza di affrontare altre questioni rese impossibile una esauriente trattazione dell'argomento, che fu liquidato piuttosto velocemente con motivazioni che mi parvero poco convincenti.
Ho recentemente incalzato di nuovo il direttore in merito a tale proposta, chiesta a gran voce dagli studenti, venendo così a conoscenza del problema, al momento insormontabile, che rende impossibile la praticabilità, oggi, di un provvedimento del genere: a differenza dell'università il nostro conservatorio non ha un ufficio legale; questo significa che, al verificarsi di problemi legati a eventuali mancati pagamenti, ci si rivolge all'avvocatura dello stato e questa, purtroppo, tiene in scarsissima considerazione vicende di così piccola entità, con il risultato che, spesso, il conservatorio perde, per così dire, «a tavolino» cause che altrimenti vincerebbe. Aggiungo che questa valutazione non è meramente ipotetica ma basata sull'esperienza: anni fa esisteva tale possibilità e l'esito, con gran danno per i conti del conservatorio e quindi per gli studenti, è stato fallimentare. Il nostro istituto non gestisce somme ingenti e l'ammanco anche solo di qualche migliaio d'euro, e per di più a metà anno con tutta la programmazione avviata e i relativi costi, può costituire un problema non di poco conto.
D'altra parte qualche cosa bisognava fare: forse non è la soluzione perfetta ma la convenzione che il conservatorio ha stipulato con la Deutsche Bank permette agli studenti di ricevere prestiti a tassi d'interesse estremamente agevolati – il direttore ha parlato di 30 euro l'anno -; a tale proposito, invito chi fosse interessato a recarsi in segreteria per verificare questa opportunità e magari, dopo averlo fatto, a raccontarci la propria esperienza.

Nella seconda seduta dedicata all'aumento delle tasse proposi di provvedere alle nuove esigenze del conservatorio, emerse in seguito ai terribili tagli ministeriali, in modo eccezionale, cioè chiedendo uno sforzo agli studenti e alle famiglie per il solo anno accademico 2010/2011. Nella discussione che seguì fui messo dinanzi a considerazioni di ordine politico e di trasparenza amministrativa che se, da una parte, non convinsero molto me, dall'altra, portarono il resto del consiglio ad accantonare tale proposta.

L'idea di agevolare le famiglie con più figli iscritti al conservatorio è senz'altro praticabile anche se l'ISEE già tiene conto del numero dei componenti il nucleo familiare. Porterò comunque la cosa al consiglio perché sia messa ai voti.

Gli ultimi due commenti e il primo nella sua parte finale riguardano un punto più «politico»: è stato giusto reagire in questo modo ai tagli ministeriali? Non c'erano altre soluzioni?
Era preferibile diminuire i servizi, cioè niente/meno concerti, orchestra, coro, seminari, ma anche e soprattutto, considerando che queste cose non sono certo la parte più gravosa del bilancio, tagliare il numero di posti disponibili nelle classi più di quanto già non sia stato necessario fare, perché è lì il costo maggiore? Sono scelte possibili...
Ho una mia idea a riguardo naturalmente, ma il punto vero è questo: se io vado a dire al direttore che «gli studenti e le loro famiglie non vogliono l'aumento delle tasse» e poi all'assemblea convocata appositamente lui stesso verifica la totale indifferenza al problema, beh, che forza ha la mia azione? Se anche alla seconda assemblea accade la stessa cosa che idea ci si può fare? Se addirittura una volta che tutti hanno «scoperto» la faccenda al momento della (re)iscrizione nessuno o quasi manifesta il proprio dissenso, nemmeno nel corso di un'assemblea gremita di genitori e studenti (quella avvenuta l'11 ottobre) quale conclusione si può trarre? La risposta è evidente...
Immaginate come sarebbe diverso se andassi in CdA con una richiesta di diminuzione delle tasse firmata da 200 studenti con relative famiglie, che forza spettacolare avrebbe una richiesta del genere!
E' un discorso vecchio, trito e ritrito, “l'unione fa la forza”, le solite menate, direte... Me ne rendo conto ma il fatto di essere un luogo comune non lo rende meno vero...
La consulta rappresenta gli studenti ma gli studenti devono anche «volere» che la consulta li rappresenti!
Fateci sapere i vostri punti di vista, le vostre proposte, le vostre idee, darete ad esse una possibilità concreta di realizzazione e a noi stimolo e forza per portarle avanti!

2 commenti:

  1. Ciao paolo, sono d'accordo con te per quanto riguarda il silenzio e la totale indifferenza degli studenti nei confronti delle assemblee...io personalmente non sapevo neanche fossero state convocate e come me, penso la maggior parte dei ragazzi. Come hai già detto sarebbe una buona idea che i docenti comunichino agli studenti eventuali assemblee o altri incontri; non spetta a loro ok,ma almeno si evita la prossima volta di presentarsi ad un' asseblea con 0 partecipanti.
    Assolutamente sta a noi far sentire le nostri voci, Consultarci appunto...e se ci dovessimo trovare d'accordo,bisognerebbe arrivare a portare una richiesta di diminuizione delle tasse al consiglio amministrativo con le firme come dicevi. Finchè tutti stanno zitti non si smuoverà niente.

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  2. Un'idea forse potrebbe essere quella di organizzare, come suggerito da paolo, una raccolta firme per sottoporre il problema al direttore, magari facendola precedere da un'assemblea (pubblicizzata al meglio sia via facebook/blog/volantini sia dai professori, in modo che davvero tutti ne possano essere al corrente). In questa maniera ci sarebbe la possibilità concreta di avere un confronto sufficientemente ampio da poter dar luogo a un verbale sottoscrivibile da tutti gli studenti, in cui vengano esposte le rimostranze riguardanti l'aumento delle tasse. Le argomentazioni esposte in questa sede a mio parere sono già un buono spunto da proporre, in ogni caso, quindi se l'organizzazione di una nuova assemblea sull'argomento risultasse problematica (o per non correre nuovamente il rischio che essa si riveli fallimentare) la Consulta potrebbe comunque stilare un verbale che raccolga le considerazioni emerse qui sul blog per poi proporlo all'intero corpo studenti attraverso modalità (es: mp di facebook)che non richiedendo una presenza fisica degli interessati forse potrebbero risultare più efficaci.Non so se questo possa essere fatto anche per la raccolta firme, organizzandola via internet piuttosto che mediante banchini o simili posti all'ingresso del conservaorio.

    Un'ultima considerazione: la mancanza di un ufficio legale per il conservatorio non può e non deve costituire un esonero, per il consiglio amministrativo, dal dovere di ragionare su quali potrebbero essere delle modalità di risparmio che evitino una ricaduta esclusiva sugli studenti in termini economici. Riflettevo ad esempio sull'attività orchestrale: sono stati cassati, da quest'anno, anche i concerti con i solisti, ma penso che la riduzione della produzione non sia necessariamente la via più facile per badare al risparmio. Invece di frenare l'attività concertistica perchè ad esempio non fare produzioni che richiedano un numero inferiore di aggiunti (visto che sono a pagamento)? Forse è una constatazione ingenua, però secondo me potrebbe già essere un modo per arrivare a risparmiare una cifra cospicua.

    Federica

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